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Botanica

Rutaceae

Descritto nel 1415 ma conosciuto già in epoca romana il cedro è un alberello della famiglia delle Rutaceae, sempreverde con foglie ellittiche e caratteristici fiori solitari, bianchi e profumatissimi noti anche come “Zagare”. I frutti, notissimi, sono gialli piriformi.

Storia

Il Cedro è un frutto originario dell’oriente ma coltivato già all’epoca romana. In Italia la conoscenza del cedro è molto antica. Fu classificato già da Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia col nome di “Mela Assira”. A quei tempi ancora non si usava il frutto come alimento; il suo utilizzo a tale scopo si sarebbe diffuso solo due secoli dopo. Era invece usato come repellente per gli insetti nocivi come le zanzare, in maniera analoga alla citronella. Probabilmente è il primo agrume, insieme al pommelo, ad essere arrivato in Europa.

La Pianta a Castelgandolfo

Nel terzo settore, il più basso, del maestoso Giardino all’Italiana, si rilevano geometrie precise con ben 20 aiuole non circondate da siepi ma sagomate all’interno, sempre con bosso, con motivi di gigli, greche e doppie greche e delimitato a monte prima da coppie di vasi di agrumi e poi da aiuole di rose con alberelli sempre di agrumi.

Simbolismo Generale

Dato che i frutti del Cedro erano spesso usati contro gli avvelenamenti e i morsi da serpenti sono stati associati alla Vergine Maria che schiaccia la testa della serpe, come portatrice di vita nuova. Ildegarda de Bingen associa il cedro alla castità. Molti autori identificano gli agrumi come alberi del Bene e del Male, quindi come gli alberi dell’espulsione dell’uomo dal Paradiso terrestre.

Secondo un’altra leggenda medioevale invece, dato che si credeva il legno degli agrumi incorruttibile, limone e cedro diventarono simboli di eternità. La pianta di Cedro cresce solo con una illuminazione diretta dal sole: per questo, simbolicamente, era associato alla Salvezza, alla misericordia e alla pietà. In Plinio il frutto era associato alla fedeltà nell’amore umano.

Importanza Medicinale

I frutti sono noti ormai a tutti per il loro alto, benefico, contenuto in Vit. C.
Il Cedro fresco contiene pochissime calorie, 11 Kcal per 100 grammi, e contiene fibre, sali minerali quali calcio e sodio, vitamine, soprattutto C e B1, e una notevole quantità di flavonoidi, in particolare esperidina, e olio essenziale.
L’olio essenziale si estrae dalle ghiandole oleifere presenti nella parte colorata della scorza, il flavedo. La produzione del Cedro è quasi totalmente destinata all’industria alimentare, cosmetica, farmaceutica ed erboristica per le sue proprietà officinali.
Gli steroli contenuti nell’albedo (parte bianca della buccia) contribuiscono a contrastare l’eccesso di colesterolo; consumato fresco ha proprietà antiossidanti, digestive e carminative; per il suo basso contenuto calorico e il basso indice glicemico è consigliato durante le diete dimagranti, inoltre favorisce la depurazione dell’organismo stimolando la diuresi, specie se consumato come spremuta o centrifugato.
In cosmetica il cedro è utilizzato come profumo e per le proprietà depurative sulla pelle e il cuoio capelluto, per la produzione di bagnoschiuma, shampoo, saponi,ecc.

La Pianta nella Missione del Papato

Il Cedro con la sua simbologia che contrasta i “veleni” esorta modernamente a discernere dalle false promesse di felicità contro i vari veleni del consumismo, del benessere egoistico, dell’accumulo, dell’individualismo. Papa Francesco esorta a discernere dalle false promesse di felicità: “Il mondo propone” infatti “i vari banchetti del consumismo, del benessere egoistico, dell’accumulo, dell’individualismo, il Vangelo chiama tutti al banchetto divino dove regnano la gioia, la condivisione, la giustizia, la fraternità, nella comunione con Dio e con gli altri” Messaggio del Santo Padre per la Giornata Missionaria. 02/02/2024.

La sua simbologia sempre storicamente legata a Maria invita alla purezza e alla castità e, in generale, alla moderazione, all’uso “sobrio” delle ricchezze naturali e personali.